La sindrome da eccesso di possibilità
L’uomo moderno è confuso e disorientato dalla grande quantità di informazioni a cui può accedere che, se da un lato rappresentano una ricchezza, dall’altro complicano enormemente la sua vita, nella quale è sempre di più necessario scegliere fra una quantità enorme di possibilità e di informazioni.
Faccio un esempio concreto: circa 50 anni fa, quando ero ragazzo ricordo che con grande emozione, sono andato insieme a mio padre Carmelo in un negozio di elettrodomestici nel paesino di Comiso (RG) dove abitavamo, per scegliere un televisore. Il titolare del negozio ci portò in un angolo del negozio dove c’erano due televisori: il primo di lusso che costava il triplo di un altro che era ben più modesto. La scelta era facile e mi ricordo che scegliemmo quello di lusso nel giro di qualche minuto.
Circa due anni fa, sono andato con mio figlio Gianfilippo (16 anni) da Euronics un grosso negozio di elettrodomestici e di apparecchiature elettroniche dove c’erano, in un grande stanzone, almeno 50 televisori tutti accesi; tutti con caratteristiche diverse, è lì che sono stato colpito da una nuova malattia “La sindrome da eccesso di possibilità” . Provo a riferirvi cosa mi è successo: Ho litigato con mio figlio per divergenze insanabili sulla scelta del televisore più adatto alla nostra famiglia tanto che, dopo aver discusso un pomeriggio, abbiamo dovuto rimandare la decisione di comprare un televisore. Inoltre mi è venuto il mal di testa per il fatto che non riuscivo neanche da solo a capire quale televisore fosse più adatto alla nostra famiglia.
Da allora ho capito che esiste una nuova malattia ” La sindrome da eccesso di possibilità” ancora non individuata dalla medicina che colpisce l’uomo moderno e che a volte si manifesta con sintomi gravi, come le crisi di panico. A questo proposito mi viene in mente “Novecento” il protagonista del bellissimo film Di Tornatore intitolato “La leggenda del Pianista sull’oceano“ che sceglie di non scendere dalla nave dove è nato e ha vissuto tutta la sua vita perché è spaventato dalla quantità eccessiva delle cose fra cui avrebbe dovuto scegliere; lui che aveva potuto sviluppare il suo genio di musicista in un ambiente protetto come quello di una nave dove “Passa tutta la gente del mondo ma duemila alla volta“. E’ questa infatti la frase che pronuncia in risposta al suo più caro amico che lo invita a scendere prima di morire insieme alla sua nave ormai in demolizione che sta per essere distrutta da cariche di esplosivo.
Anche a me è successo qualcosa di simile: a volte di fronte alle sfide della modernità – la stessa che rende possibile a me oggi di potere comunicare e con tutti voi nel mondo che leggerete questo articolo- mi sono fatto cogliere dallo scoramento come Novecento e mi è venuto da pensare che non mi sarei più potuto riconoscere in questo, che non era più il mio mondo. Infatti quando sono nato e cresciuto, un mezzo come quello che sto usando per comunicare con voi, non solo non esisteva ma non poteva neppure essere immaginato dalla fervida fantasia di uno scrittore geniale come Giulio Verne.
Poi ho pensato, aggrappandomi alla mia fede in Dio che egli non poteva aver permesso che venisse inventata qualcosa che fosse contro di me ed allora ho fatto gli enormi sforzi necessari per adattarmi alle nuove sfide che la modernità mi lanciava e a poco a poco mi sono adattato ed ora mi trovo molto bene.
Quindi non facciamoci prendere dalle crisi di panico rendiamoci conto che, come tutte le cose anche la possibilità di avere una quantità di scelte amplissima è senz’altro una ricchezza ed anche una sfida a superare i nostri limiti.
Benedetto Spadaro
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