L’irrealtà del vivere senza significato
Quando pensiamo al significato da dare alla nostra esistenza, stiamo facendo, forse senza rendercene conto, una delle attività più nobili e proficue del nostro essere uomini. Infatti se non attribuiamo un significato a noi stessi ed alla nostra vita, per la proprietà transitiva, anche tutto il resto perde di significato. Come ripeteva spesso Don Luigi Giussani, uno dei maestri della mia vita, ” L’uomo è il livello della natura che si chiede il perché delle cose.” Per cui non solo è umano ma è anche indispensabile la ricerca continua del proprio significato.
Diceva Mircea Eliade storico delle religioni: ““ Più l’uomo è religioso più è reale, più si strappa all’irrealtà di un divenire senza significato”.
In pratica voglio dire che, se l’uomo non trascende se stesso e non ammette una entità oltre se stesso, che dia senso ed unifichi tutta l’esistenza, vive in una irrealtà e in un divenire senza significato, che compromette non solo l’aldilà ma anche e sopratutto l’aldiquà.
Concludo dicendo che chi crede nell’aldilà sta meglio anche nell’aldiquà, per cui, se per pura ipotesi, Dio non ci fosse bisognerebbe inventarlo.
Benedetto Spadaro
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